.: Lo Schiaccianoci - Tchaikovski - Teatro Carlo Felice (Genova) :.
Lo Schiaccianoci – Tchaikovsky
Materiale Fotografico tratto dal sito www.carlofelicegenova.it
Buongiorno, cari lettori e lettrici!
Oggi, per la nostra
rubrica Le Sorelle Stravagarie, vi
propongo un argomento dedicato allo spirito prettamente natalizio e che vi
porterà, anche se per poco tempo, in un mondo magico e incantato.
Il 22 dicembre sono
stata al Teatro Carlo Felice di Genova per assistere al famosissimo balletto,
sulle musiche del Maestro Tchaikovski, Lo
Schiaccianoci.
Porgo i miei più
sentiti complimenti al Corpo di Ballo del Teatro Astana Opera e all’Orchestra e
Coro di Voci Bianche del Teatro Carlo Felice per l’esemplare rappresentazione
fornita. Di solito il balletto non mi appassiona più di tanto in quanto,
rispetto all’opera lirica, ho maggiori difficoltà ad analizzarlo: tuttavia
quella rappresentazione mi ha emozionato talmente tanto da lasciarmi senza
fiato sia durante che dopo lo spettacolo. Sono stata rapita dalla musica, dall’espressività
dei movimenti e dei gesti e dalle mimiche facciali. Avevo la sensazione di
vedere un vero e proprio film e non un balletto!
Per me Lo schiaccianoci non è semplicemente un
balletto, bensì rappresenta il sogno onirico che ogni fanciulla di tenera età
vorrebbe vivere almeno una volta nella propria infanzia. Dà l’idea di un mondo
magico, incantato e talvolta bizzarro in cui il coraggio tramuta la sognatrice
in una splendida regina.
Lo schiaccianoci è un viaggio, un’ispirazione dell’animo e il ricordo dolce
di un mondo in cui il bene trionfa sul mare. Esattamente come per Alice nel paese delle meraviglie, si
tratta solo di un sogno e non di realtà: l’importante però è il fatto di averlo vissuto
e di ricordarlo durante l’età adulta come un’epifania affettuosa e dolce. E’
una delle favole in cui il Natale viene trasfigurato in un’avventura dallo
spiccato spirito romantico.
Il balletto proviene
da una favola tedesca di Hoffmann del 1800 (“Nußknacker und Mausekönig” = “Schiaccianoci
e il re dei topi”). Alla versione originale è susseguita un’ulteriore
trasposizione di Alexandre Dumas, il quale l’ha resa meno macabra e di stampo
più onirico. Da quest’ultima il coreografo Marius Petipa, e successivamente Lev
Ivanov, hanno lavorato con Tchaikovski per la nascita del balletto.
Una curiosità sulla musica: per la prima volta Tchaikovski ha adoperato, come strumento all'interno dell'orchesta, la celesta. Si tratta di uno strumento di origine francese idiofono a percussione dall'aspetto molto simile a quello di un mini-pianoforte e che crea un suono che ricorda quello dello xilofono. Non vi nego che, non avendolo mai visto, durante l'intervallo io mi sia affacciata verso l'orchestra per osservarlo dal vivo...
La storia inizia con
la celebrazione del Natale a Casa Stahlbaum, dove vivono Clara (la
protagonista), il fratellino Fritz, il loro padrino Drosselmeyer e tutti gli
altri bambini. La casa è stata doverosamente addobbata con decorazioni natalizie
e tanti invitati festeggiano tutti insieme ballando. I bambini ammirano il
meraviglioso albero di Natale e attendono impazientemente i loro doni.
Quando appare l’albero
di Natale, arriva un misterioso mago che, per intrattenere i fanciulli, inizia
a dare vita a tutti i giocattoli. Sono mostrate bambole che ballano da sole e
senza l’ausilio di alcuna persona che le guidi. I bambini sono intimoriti da
questa strana figura e si tranquillizzano solo quanto il mago toglie la maschera
dal viso e mostra il proprio volto: in
realtà, dietro a quella figura misteriosa, si nasconde proprio il loro amato padrino
Drosselmeyer.
Clara vorrebbe giocare
con una delle bambole a cui il padrino aveva precedentemente dato vita, ma
queste erano state già prese tutte dagli altri bambini. Di conseguenza
Drosselmeyer regala alla ragazzina una buffa bambola a forma di schiaccianoci.
Clara è entusiasta del suo regalo e ci gioca volentieri.
Il fratellino Fritz,
che aveva già ricevuto i soldatini di piombo come regalo, rompe lo
schiaccianoci di Clara accidentalmente. La bambina è disperata e Drosselmeyer
cerca di ripararlo. Durante la notte, in cui tutti i bambini sono già andati a
letto, Clara si sveglia e va dal suo schiaccianoci, gli mette una coperta sulle
gambe, lo bacia e inizia a cullarlo.
Da quel momento tutto
sembra prendere vita. Drosselmeyer, nelle vesti di un vero e proprio mago,
inizia a cambiare il paesaggio circostante. Sia l’albero di Natale che i giochi
diventano enormi e tutto prende vita ad un colpo di bacchetta magica.
Dalla base del
pavimento strisciano fuori dei topi viscidi capeggiati dal Re Topo, una figura
meschina e crudele. Le bambole sono nel panico totale e non sanno come
difendersi dall’attacco.
A quel punto anche lo
Schiaccianoci prende vita e, a capo dei soldatini di piombo di Fritz, dà
battaglia al Re Topo. Purtroppo il nostro eroe è sovrastato dal nemico e giace
a terra senza forze.
Drosselmeyer
porge a Clara una candela accesa per distruggere il Re Topo. All’inizio Clara è
terrorizzata, ma si fa coraggio e lancia la candela sul Re Topo, mettendolo ko.
I topi fuggono e lo
Schiaccianoci giace inerte sul pavimento. Clara e le bambole, nonostante
prestino il proprio soccorso, non sanno cosa fare per rianimarlo. All’improvviso
accade il miracolo: lo Schiaccianoci prende vita e si tramuta in un bellissimo
principe. Le pareti della casa spariscono e appare un bellissimo albero di
Natale scintillante con i fiocchi di neve che prendono vita e, danzando,
festeggiano la vittoria del bene sul male (Valzer
dei fiocchi di neve).
Clara e il Principe
salgono su di una nave, rappresentata durante il balletto con una barca sospesa
in aria (similmente ad un’altalena) dove i nostri eroi sono posizionati in cima.
La guidano attraverso il Regno dell’Albero di Natale al fine di raggiungerne la
vetta (la Stella) con tutte le bambole e i loro amici. Quando sono sul punto di
terminare il loro viaggio, compaiono nuovamente i topi con il loro Re e questi
attaccano Clara e il Principe. Inizia la battaglia finale tra il Re Topo e lo
Schiaccianoci: tuttavia il Principe ha la meglio tagliando la testa al nemico.
Dopo la vittoria,
tutte le bambole e i giocattoli danzano e celebrano Clara e lo Schiaccianoci.
Da qui inizia il celebre divertissement di Tchaikovski in cui sono presentati tutti i
Regni e che termina con il famosissimo Valzer
dei fiori. Nella sua rappresentazione, il divertissement dedica una danza ad ogni tipologia di dolciume che
all’epoca era conosciuto. Si notano danze dedicate al cioccolato, al caffè, al
the, al Trepak e alla cosiddetta Sugar
Plum Fairy (tradotta poi con il nome “Fata
Confetto”) per raffigurare un tipo particolare di prugna ricoperta di
zucchero adoperata come dolce natalizio in Russia. Questa scelta deriva dalla
tradizione ottocentesca di addobbare l’albero di Natale con dolciumi di ogni
tipo.
La storia termina con
l’incoronazione di Clara e il suo matrimonio col Principe. Un ultimo valzer
finale crea un vortice in cui tutti i personaggi precedenti, danzando, sono
inghiottiti e man mano spariscono dalla scena. Ci si ritrova in un battito di
ciglia in Casa Stahlbaum, in cui la piccola Clara si risveglia e comprende che
ciò che ha vissuto non è altro che un sogno. Vicino all’albero di Natale,
prende in grembo la bambola/schiaccianoci e la bacia teneramente. Nonostante
tutto ciò che ha visto non sia stato reale, Clara ha ricevuto un grande
insegnamento: se supera le proprie paure e ha coraggio nell’affrontare i
problemi durante la propria vita, potrà diventare regina contro qualsiasi
difficoltà ella possa incontrare. Ricorderà sempre con affetto il proprio
Schiaccianoci e lo ringrazierà per averla resa più forte.
Spero che la lettura
di questa splendida favola vi abbia trasmesso un pizzico di magia natalizia.
Con questo articolo Lumos Maxima vi augura un gioioso Natale, tanto amore e
felicità per tutti.
Nox!
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